Prevenzione e diagnosi di alcuni tumori frequenti

Prevenzione e diagnosi di alcuni tumori frequenti

Prevenzione e diagnosi di alcuni tumori frequenti. Intervista alla Dott.ssa Raffaella Pajalich su “Vivere bene in Salute”. Questa puntata di “Vivere bene in Salute” tratterà un argomento molto importante, le neoplasie, con particolare riferimento alla prevenzione e ai moderni metodi di diagnosi.

Ben ritrovati con “Vivere bene in Salute” il vostro approfondimento a cui non potete mai mancare perchè è la trasmissione che riporta direttamente a casa tutta la competenza, la professionalità, la capacità e la serietà di veri medici specialistici cioè, senza togliere nulla al medico curante, al medico di base, e quindi diciamo sempre affidatevi per un primo screening per un primo consulto ma poi andate dallo specialista se avete ancora dei dubbi, se ritenete che ciò che vi è stato detto non sia ancora stato sviscerato così bene ma anche se ritenete che la cura e la prevenzione della vostra patologia non sia stata correttamente seguita.
Dottoressa Pajalich per l’apparato endocrinologico qual è la patologia oncologica più frequente?

Beh direi sicuramente i noduli tiroidei. La tiroide è questa ghiandola collocata alla base del collo, ne abbiamo parlato in un’altra puntata, e da un punto di vista oncologico il più frequente riscontro l’abbiamo con i noduli tiroidei.

Sono molto molto frequenti nella popolazione; direi che al nostro ambulatorio forse una persona su due si presenta avendo dei noduli.

Infatti la percentuale della popolazione è superiore addirittura al 50% – quindi è molto molto frequente.

Alle volte sono di rilievo del tutto casuale; ci sono persone che per esempio fanno un doppler dei vasi preartotici e per caso l’ecografista, che sta facendo un’altra indagine non legata alla tiroide, vede un nodulo tiroideo allora poi si fa un’ecografia mirata della tiroide.

Questo è un bene perché rassicura in quanto, di tutta questa grandissima quantità di noduli tiroidei, solamente una percentuale minuscola e addirittura inferiore al 5%, può nascondere una patologia tumorale che è maligna, un carcinoma.

Esistono diversi tipi di carcinomi della tiroide, come per esempio quello follicolare proprio – ma adesso non entro nel dettaglio – e che comunque ha un’evoluzione estremamente lenta, un po’ come quello del papilloma virus e anche altre lesioni di questo tipo.

Quindi tutto fa pensare di fare un’indagine prima cioè è molto importante avere l’idea, la prevenzione, di fare oltre alle analisi del sangue che si fanno – gli ormoni tiroidei FT3, FT4 e gli anticorpi che sono le indagini che di solito le persone fanno e fanno quasi sempre ormai – è assolutamente necessario non è di più, non è un’indagine di secondo livello ma è complementare e imprescindibile fare un’ecografia tiroidea che tra l’altro è estremamente semplice perché non è invasiva e deve essere fatta insieme agli ormoni tiroidei altrimenti non si può dichiarare di conoscere la nostra tiroide.

Come dicevo forse un’altra volta, molti pazienti vengono convinti di non avere nulla alla tiroide. Hanno fatto le analisi ogni anno però dalle analisi non si vede se c’è un nodulo che ripeto può essere perfettamente pronto a varie soluzioni.


Dottoressa Pajalich prima abbiamo parlato del discorso dei noduli tiroidei che è un argomento che chiaramente mette un po’ in agitazione però è già stata positiva nel dare delle percentuali. Vogliamo ribadire un po’ questo concetto?

Come detto i noduli tiroidei sono frequenti nella popolazione però sono formazioni prevalentemente benigne o in piccoli casi possono essere di natura maligna e come abbiamo detto prima la percentuale è veramente minuscola inferiore al 5%, quindi sono pochi i casi davvero rischiosi però sono tanti i noduli tiroidei quindi il nostro problema è cercare di capire quali tra tanti noduli che vediamo quotidianamente – sono veramente molto molto frequenti – possono nascondere una patologia più grave che è comunque estremamente lenta ma che comunque va indagata quindi individuare la corretta diagnosi e cosa fare in caso di presenza di noduli o cosa fare per accorgersi se ci sono o meno questi noduli.

Esistono secondo me, ci sono delle cose da fare, sono estremamente semplici: in primo luogo – credo che ci fosse un’immagine a questo proposito, perché la vicenda endocrinologica a parte gli esami del sangue che abbiamo detto non sono sempre attendibili per quanto molto utili circa la funzionalità della tiroide – si va alla visita.

Sono rari ma ci possono essere dei noduli addirittura palpabili o addirittura evidenti, quindi il medico deve palpare il collo del paziente che spero che si faccia ancora perché alle volte la visita è molto distaccata, il contatto col corpo delle persone è molto importante e quindi addirittura manualmente perché la tiroide è molto superficiale, proprio sotto la pelle, in questa zona del collo come abbiamo detto prima.

Una ecografia tiroidea con doppler è molto importante proprio un doppler della tiroide e cioè come circola il sangue all’interno di quello specifico tessuto.

È importante non tanto nei casi di tiroidite, dove comunque viene fatto, quanto proprio quando ci sono dei noduli. Questo perché? Perché noi cerchiamo, tramite l’ecografia, dei segni, dei segnali, delle immagini che ci mettano in allarme cioè in questa quantità enorme di noduli che noi riscontriamo nei nostri pazienti abbiamo dei parametri che ci inducono in allarme come per esempio la forma: una forma della cellula sfrangiata, non più tondeggiante, una forma che abbiaun aspetto mostruoso che già si vede che non è benigna certamente certamente induce un segnale di allerta.

Certamente l’andamento di crescita è chiaro che se c’è qualcosa che non è buono tende a crescere più velocemente, è nelle cose di ogni tumore crescere più velocemente; c’è una maggiore velocità del flusso sanguigno per quello accennavo al doppler.

Tutto questo perché? Perché solo su noduli selezionati noi faremo un’indagine di secondo livello, l’ago aspirato del nodulo tiroideo – la sigla in inglese è FNA – che si esegue con un ago molto sottile, è praticamente una siringa uguale a quelle che sono utilizzate per il prelievo venoso ed è un esame minimamente invasivo.

Questo ci tengo molto a dirlo perché molti pazienti arrivano prevenuti e male informati per vari motivi: primo perché pensano che sia particolarmente invasivo, cosa che non è perché un ago esattamente uguale a quello di un prelievo di sangue e le dimensioni del nodulo di solito sono superiori al centimetro quando si fa un agoaspirato. Evidentemente è molto più grande di una vena ed in più è ecoguidato quindi noi con l’ecografia vediamo dove si posiziona l’ago anche per un motivo medico legale: deve stare nel nodulo l’ago perché dobbiamo prendere cellule del nodulo e infine viene aspirata una minima quantità di cellule quindi non è un prelievo istologico.

Non si perde sangue però ci da una quantità di informazioni enorme perché ovviamente quasi nella totalità dei casi è in grado di dirci se questo è un nodulo benigno o un nodulo maligno.

Ci può essere anche questa diagnosi anche se molto rara ed in alcuni casi non si giunge a conclusione ma comunque si giunge nella stragrande maggioranza dei casi.

Un’ultima cosa: molti pazienti hanno paura di farlo perchè c’è questa voce popolare che dice che è meglio non andare a toccare il nodulo perchè potrebbero fuoriuscire delle cellule maligne.

Intanto è un’ipotesi assurda perché non sgocciolano fuori cellule e secondariamente tanto più, se c’è il rischio che vi sia un tumore, dobbiamo saperlo dopodiché si interviene certamente chirurgicamente e si risolve completamente.

Non andare a cercare è gravissimo perché una delle persone che sono arrivate in ritardo alla diagnosi alle quali avevo chiesto richiesto l’ago aspirato, non lo hanno fatto. Ora abbiamo tutto il tempo, sono cose estremamente lente, però certo, se aspettiamo all’infinito, è chiaro che perdiamo del tempo mentre facendo subito i dovuti passi, il tutto si risolve bene. Sono tumori che ci si butta alle spalle, ci si dimentica, è una storia della propria vita.

Continuate a seguire l’intervista nel link sopra.

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