La donna abitata. Ho visitato una giovane donna, portava con sé un bambino di pochi mesi nel passeggino.
Come sempre stavo per iniziare a raccogliere la storia quando lei mi ha detto: “Ho avuto un tumore alla tiroide.”
Una notizia del genere prima di tutto, prima della raccolta dei dati anagrafici e delle domande di rito, messa lì sulla scrivania tra di noi come un ponte o uno spartiacque.
Io ho spento il computer, abbassato lo schermo e le ho chiesto di raccontarmi come fossero andate le cose.
Era incinta da tre mesi quando ha avuto un dolore al collo, ha fatto una visita otorinolaringoiatrica e il collega ha richiesto un’ecografia tiroidea che ha evidenziato un nodulo sospetto. È stato eseguito un agoaspirato, risultato: carcinoma tiroideo. Al primo trimestre di gravidanza.
Ricordo che, quando ero incinta, pur non essendo particolare ansiosa, ero preoccupata dell’andamento della gravidanza, del mio stare bene che coinvolgeva lo stare bene del bambino, ero più sensibile all’idea della malattia.
Questa donna ha avuto una simile diagnosi in quel momento, ancora molto lontana dal parto.
“Cosa ha fatto?” le ho chiesto “Niente. Assolutamente niente. Ho aspettato che il tempo passasse, che il bambino nascesse e dopo un mese dalla sua nascita, mi sono operata. Come immagina, tiroidectomia totale, poi ho fatto la terapia con il Radioiodio.”
Mi ha detto questo con una forza, una serenità che mi hanno impressionato. Ora questa giovane donna sta bene, suo figlio è splendido e io, mentre la vedevo andare via lungo il corridoio, ho cercato di immaginare i suoi pensieri, la consapevolezza della convivenza nel suo corpo di una nuova vita e di un nodulo maligno, la determinazione nel desiderare suo figlio.
La vita e la morte si sono incontrate e hanno preso alloggio nella stessa persona, concetti che noi pensiamo metafisici sono invece così reali, questa donna li ha guardati entrambi dritti negli occhi. E ho capito ancora una volta come tutto ciò che c’è di importante passi attraverso il nostro corpo, in modo particolare il corpo delle donne, a quanto le donne siano coraggiose.
Altro che sesso debole.